• Viaggio di volontariato in Israele

    Dall’inizio di quest’anno, durante la distribuzione di migliaia di pacchi alimentari in decine di piccole e grandi città, abbiamo ricordato ancora una volta alle persone l’importanza di avere i documenti in ordine per fare Aliyah.

    Questa non è stata una nostra idea ma un'idea del console israeliano. Nel corso di un incontro che abbiamo avuto ha citato numerosi esempi di famiglie, i cui documenti erano stati bruciati o perduti sotto le macerie durante i bombardamenti o gli attacchi dei droni. A Zaporozhya (Ucraina orientale, nei pressi della più grande centrale nucleare d’Europa), abbiamo recentemente distribuito 689 pacchi alimentari e fornito alle persone ulteriori informazioni sull’aiuto da noi offerto per aiutare nella preparazione dei documenti. Poco dopo, questo si è rivelato molto importante, considerati i pesanti combattimenti nella zona. A confermare ciò la storia di una famiglia che presto lascerà l’Ucraina per andare in Israele e che ha perso tutto in un bombardamento, il giorno dopo il nostro incontro.

    “Andate in Israele”

    Mai come ora questo imperativo è importante, ma altrettanto difficile. Le persone che se ne vanno, infatti, spesso affrontano scelte difficili come è successo ad Olga, proveniente da Kharkiv. All’inizio della guerra è fuggita con il figlio quattordicenne Hleb in una zona più sicura dell’Ucraina. Sua madre (78 anni), invece, non ha voluto unirsi a lei.

    Dopo un po’, il figlio Hleb è andato in Israele con 150 giovani ebrei provenienti da tutta l’Ucraina come parte di un programma di studio. Olga è tornata a Kharkiv sperando di convincere anche sua madre a partire e costruirsi una nuova vita in Israele. La madre di Olga, tuttavia, ferma nella sua convinzione, ha risposto alla figlia dicendo che “c’è la guerra in Ucraina, ma anche in Israele” e che sicuramente chi aveva più bisogno di lei era il figlio in Israele. E così Olga è partita.

    Siamo grati di aver aiutato Olga nella sua partenza, prima con il trasporto al consolato e poi con il trasporto a Kishenov in Moldova, da dove Olga è volata in Israele.

    Israele prevede di accogliere quest’anno circa 20.000 nuovi immigrati, principalmente dalla Russia, Ucraina, Francia e Stati Uniti.

    “Ascoltate, nazioni, la parola del Signore; proclamatelo nelle isole lontane: "Colui che ha disperso Israele lo radunerà e custodirà il suo gregge come un pastore"». Geremia 31:10
    Stiamo vivendo tempi difficili, ma dove possiamo fare la differenza e vedere le profezie adempiute. [caption id="attachment_38504" align="aligncenter" width="1024"] Nataliya di C4I dà informazioni su come fare l'Aliyah in una sinagoga locale vicino al confine russo | Foto: C4I Ucraina[/caption]  
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  • ottobre 7 Israele never again?

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