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COMUNICATO STAMPA – Cristiani per Israele accoglie con entusiasmo la decisione del Presidente Trump di riconoscere Gerusalemme come Capitale d’Israele.

C4I International - 7 Dicembre 2017

I cristiani per Israele accoglie con entusiasmo la tanto attesa decisione del presidente Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele e di trasferire l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme.

La decisione ha attirato molta attenzione: la maggior parte dei leader mondiali, i media e gli opinionisti hanno risposto con oltraggio, obiezione o semplice incredulità. Molti sostengono che il presidente Trump stia anteponendo interessi personali a quelli della sua nazione o del mondo. Con molta probabilità, la decisione darà il via a reazioni diplomatiche e un’ondata di violenza da parte di estremisti islamici. Ciò rende la decisione ancora più importante e coraggiosa.

In realtà la decisione non fa nulla di particolarmente nuovo. Come ha detto lo stesso presidente Trump, si attua semplicemente una decisione presa decenni fa, ma mai posta in essere. E riconosce la realtà dei fatti: Gerusalemme dal momento della costituzione dello Stato di Israele nel 1948 è stata in effetti la capitale dello Stato di Israele. Gerusalemme è la sede del parlamento israeliano (Knesset) e della maggior parte delle altre istituzioni nazionali.

La decisione riconosce il fatto storico che Gerusalemme (Sion) è la capitale spirituale, religiosa, nazionale e storica del popolo ebraico. Fu il popolo ebraico che per primo stabilì Gerusalemme come capitale sotto il re Davide. Fu qui che costruirono il Tempio e la città di Gerusalemme rappresenta il fulcro di tutte le speranze e sogni ebraici della Pace mondiale sotto il Regno del Messia.

Il Presidente di Cristiani per Israele Internazionale, Rev. Willem J.J. Glashouwer, autore del libro “Perché Gerusalemme?”, ha dichiarato: “Da una prospettiva biblica, questa decisione conferma il significato di Gerusalemme nei piani di Dio. I profeti della Bibbia affermano che Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili fino alla pienezza dei tempi. Il profeta Zaccaria predisse che Gerusalemme sarebbe diventata una “coppa di stordimento” e un “ostacolo” per le nazioni e che le nazioni sarebbero andate contro Gerusalemme negli ultimi tempi. Le reazioni violente, che tale decisione sta scatenando, mostrano che in effetti Gerusalemme sta diventando un motivo di reazioni irrazionali tra le nazioni e ciò potrebbe anche essere un segno che i tempi dei Gentili stanno volgendo al termine e l’inizio dello stabilimento di Gerusalemme come capitale del mondo, da cui la Parola del Signore uscirà quando il Messia verrà e giudicherà le nazioni”.

Il Direttore Esecutivo Andrew Tucker: “Dal punto di vista del diritto e delle relazioni internazionali, la risposta alla decisione di Trump è notevole, e sottolinea semplicemente il trattamento ingiusto e discriminatorio di Israele nel mondo. Ogni nazione sulla terra ha il diritto di designare la sua capitale; Israele non dovrebbe subire trattamenti diversi. Sebbene Gerusalemme non sia menzionata in modo specifico nella Dichiarazione di Balfour (1917) e nel Mandato per la Palestina (1920-1948), non ci può essere alcun dubbio che l’intenzione di tutte le nazioni di adottare il Mandato fosse che Gerusalemme sarebbe stata parte della patria ebraica, che doveva essere ricostituita in Palestina.”

La decisione arriva solo pochi giorni dopo che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 30 novembre 2017, ha adottato una Risoluzione, secondo cui il governo israeliano di Gerusalemme è “illegale e quindi nullo”.

Tucker: “Questa è pura retorica, poiché le Nazioni Unite non hanno il potere di prendere una decisione vincolante su questo tema. Tuttavia, mostra che la maggioranza delle nazioni si oppone aspramente al controllo di Israele su Gerusalemme. Vedremo molte altre Risoluzioni come queste nel prossimo futuro, che saranno utilizzate per giustificare un’azione diplomatica, legale, e forse anche militare, per rimuovere la presenza di Israele in Gerusalemme”.

Sebbene la decisione del Presidente Trump possa causare una crescente ostilità nei confronti di Israele e del popolo ebraico, riteniamo che questa sia stata una decisione giusta. Non può esserci pace finché i capi delle nostre nazioni rifiutano di dire la verità, e continuano a inchinarsi a coloro che predicano l’odio e che negano la legittimità dello Stato ebraico di Israele e il suo diritto – come qualsiasi nazione sovrana – a designare la propria capitale.

Glashouwer: “È nostro compito, in quanto cristiani, osservare e comprendere i segni dei tempi, basandoci sulla parola di Dio, in solidarietà con il popolo ebraico, e pregare con maggiore vigore per la pace di Gerusalemme. I tempi futuri non saranno facili e probabilmente stiamo entrando in un periodo di disordini e di possibili conflitti militari: l’accordo di pace che il presidente Trump sembra così determinato a raggiungere è improbabile che porti stabilità o pace duratura. Un eventuale conflitto su larga scala in Medio Oriente minaccerà la sicurezza dell’Europa e interesserà tutte le nazioni.

Restiamo quindi concentrati sul Signore, continuiamo a intercedere davanti al trono dell’Onnipotente per il Suo popolo eletto, pregando per la pace di Gerusalemme e guardando a Lui per la nostra salvezza, pace e sicurezza “.

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