PESACH

Pesach

Chiara Canciani - 14 Aprile 2022

L’uscita dall’Egitto, raccontata nel libro di Esodo, segna la nascita del popolo d’Israele come nazione ed avviene attraverso una liberazione miracolosa dalla schiavitù. Pesach è infatti la Festa della Liberazione, rappresentando non solo una liberazione fisica, ma anche spirituale!

Dio libera il popolo dopo più di quattro secoli di dura schiavitù, in risposta al grido di aiuto che il popolo innalzava al cielo e in adempimento alle parole profetiche date ad Abrahamo (Genesi 15:13-16a):

Allora l’Eterno disse ad Abramo: «Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. 

Ma io giudicherò la nazione di cui saranno stati servi; dopo questo, essi usciranno con grandi ricchezze. 

Quanto a te, te ne andrai in pace presso i tuoi padri, e sarai sepolto dopo una bella vecchiaia. 

Ma alla quarta generazione essi torneranno qui…”

In poche ore infatti in modo assolutamente miracoloso circa 2,5 milioni di persone sono uscite dal duro dominio del faraone per andare, finalmente libere, ad adorare Dio.

La liberazione, tuttavia, è preceduta da dieci terribili piaghe che colpiscono la terra d’Egitto, risparmiando invece la terra di Goscen dove vivevano gli ebrei. Prima dell’ultima piaga, la morte dei primogeniti, Dio istruisce Mosè, attraverso varie indicazioni, perché lui e tutto il popolo si preparino a fuggire.

In esodo 12 è spiegato che ogni capo famiglia doveva scegliere un agnello maschio di un anno senza difetto. L’agnello doveva essere portato a casa il 10 del mese di Nissan, dove rimaneva fino al 14 del mese di Nissan.

Il 14 del mese di Nissan, infatti, nel primo pomeriggio, l’agnello veniva ucciso e nel suo sangue venivano intinti rametti di issopo con cui si applicava il sangue sugli stipiti e sull’architrave delle porte di ogni casa. Esodo continua dicendo che il sangue sarebbe stato un segno sulle case affinché l’ultima piaga passasse oltre (pasach) e risparmiasse la vita di coloro che si erano rifugiati nella casa tinta del sangue dell’agnello. Al contrario, chiunque, anche non avesse applicato il sangue sulle proprie case, sarebbe stato soggetto allo stesso giudizio degli egiziani.

In quella notte terrificante, questa straordinaria salvezza prefigurava il sacrificio di Yeshua il Messia, l’Agnello di Dio, che fu immolato durante Pesach e il cui sangue innocente ci salva dalla morte e dalla distruzione. Attraverso il sangue dell’Agnello di Dio, Dio ci ha liberati dalla schiavitù del peccato, dalle dipendenze, dalla condanna, dalla separazione dal Padre per renderci uomini e donne libere di adorarlo.

 

Pesach è una celebrazione piena di simboli profetici che ci ricordano di Yeshua…

 
 
 

Pesach è una celebrazione piena di simboli profetici che ci ricordano di Yeshua. Qui ne vediamo solo alcuni.

1. L’agnello pasquale doveva essere scelto e messo a parte il decimo giorno del primo mese di Nissan: decimo giorno di Nissan, Yeshua entrò a Gerusalemme sul puledro di un asino e fu salutato come il Re dei Giudei.

2. L’agnello doveva essere ispezionato per quattro giorni fino al 14 del mese di Nissan per rilevare eventuali macchie o imperfezioni che potessero squalificarlo come agnello di Pesach: Yeshua non si trovò alcuna colpa.

3. Al tempo stabilito, gli agnelli pasquali venivano uccisi: Yeshua, l’Agnello di Dio, morì proprio mentre gli agnelli di Pesach venivano uccisi per ricordare la liberazione dall’Egitto.

L’apostolo Pietro ci ricorda…

non con cose corruttibili, come argento od oro,

siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 

ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia

preconosciuto prima della fondazione del mondo…

1 Pietro 1:18-20

Ricordandoci di quello che Yeshua ha fatto per noi, vi auguriamo ancora Chag Pesach Sameach, buona Festa di Pesach!

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