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JERUSALEM PRAYER BREAKFAST A ROMA

- 24 Ottobre 2021

Si è da poco conclusa la prima edizione italiana della Jerusalem Prayer Breakfast, che si è tenuta a Roma lo scorso 13 e 14 ottobre, e Cristiani per Israele Italia è stata tra gli organizzatori, insieme al team della Jerusalem Prayer Breakfast di Gerusalemme.

La JPB è un movimento globale di cristiani ed ebrei che pregano per Gerusalemme e incoraggiano le nazioni a riconoscere Gerusalemme come capitale del popolo ebraico.
Nel Senato della repubblica italiana, Senatori e Deputati italiani, leader e politici da Israele, rappresentanti da altre nazioni si sono riuniti a favore di Gerusalemme, di Israele e del popolo ebraico.

Ricevimento al Senato della Repubblica | Foto: Cristiani per Israele Italia

Durante il ricevimento in Senato di mercoledì 13 ottobre diversi Senatori e Deputati italiani hanno parlato dell’importanza di sostenere la sovranità dello Stato ebraico di Israele, il diritto del popolo ebraico all’autodeterminazione e alla propria difesa. Il Senatore Matteo Salvini ha anche espresso la speranza che l’Italia sposti l’ambasciata italiana da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo che Gerusalemme è la capitale dello Stato di Israele. Giovedì 14 ottobre la Jerusalem Prayer Breakfast è proseguita con momenti di preghiera, insegnamento e incoraggiamento da parte di leader cristiani ed ebrei, uniti con l’unico obiettivo e proposito di cercare il bene e la pace di Gerusalemme.

L’incontro con due testimoni della Shoah è stato un momento di grande commozione: il signor Mieli e il signor Polacco hanno testimoniato della cattura dei loro familiari avvenuta il 16 ottobre 1943 dal ghetto di Roma e della loro deportazione nel campo di Auschwitz. La data della Prayer Breakfast Roma infatti non è stata infatti casuale, ma decisa per commemorare proprio la data del 16 ottobre 1943, quando sono iniziate le deportazioni dal ghetto della Capitale.

Inizio del Ricevimento con l’inno nazionale ebraico | Foto: Cristiani per Israele Italia

L’Italia e Roma hanno un rapporto speciale con il popolo ebraico, sia in senso positivo che negativo. C’era una grande comunità ebraica a Roma e l’apostolo Paolo scrisse un’importante lettera alla comunità di Roma. Il generale romano Tito distrusse il Secondo Tempio nel 70 d.C. e l’imperatore romano Adriano distrusse Gerusalemme nel 135 d.C. e rinominò la terra “Palestina” e Gerusalemme “Aelia Capitolina” – entrambi questi nomi romani intendevano cancellare ogni connessione ebraica con la terra, con le radici storiche-religiose e con la capitale.

D’altro canto, a Sanremo, in Italia, nel 1920 le potenze alleate (Gran Bretagna, Francia, Italia, Stati Uniti e Giappone) riconobbero che il popolo ebraico doveva poter ristabilire la propria patria in “Palestina”. La loro decisione fu ratificata e attuata nel Mandato per la Palestina adottato dalla Società delle Nazioni nel 1923. Il testo del Mandato includeva le parole della Dichiarazione Balfour del 1917 in cui la Gran Bretagna “vedeva con favore l’istituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico”. Ricollegandosi alla Dichiarazione di Balfour, il mandato invocava anche il “collegamento storico degli ebrei con la terra” e riconosceva il loro diritto a stabilirlo.

La Jerusalem Prayer Breakfast è stata quindi un momento che certamente ha segnato la storia italiana che, come precedentemente spiegato, è stata caratterizzata da grandi ostilità nei confronti del popolo ebraico e della terrà d’Israele nei primi secoli dopo Cristo e dalla brutalità delle leggi razziali e della persecuzione nei confronti degli ebrei durante la II Guerra Mondiale.

Siamo grati a Dio che un nuovo capitolo della storia italiana è stato inaugurato con questo evento!

Che Dio benedica Israele e l’Italia in una nuova storia, insieme!