Diario di viaggio dal confine Moldavia-Ucraina: Cercare di mettere ordine in un caos totale
Sono da pochi giorni in Moldavia per aiutare la nostra squadra di Cristiani per Israele nell’evacuazione dei rifugiati dalle comunità ebraiche, che aiutiamo da 25 anni in Ucraina. Questo è quello che è successo oggi.
Questa mattina siamo andati al confine tra Moldavia e Ucraina. 40 persone sono arrivate dal nostro rifugio che si trova nell’ovest dell’Ucraina.
I loro volti sono tristi e segnati dall’orrore che hanno visto. Sono anziani, bambini piccoli e madri. I padri e gli uomini devono rimanere in Ucraina per combattere nell’esercito: non sono autorizzati a partire.
Una giovane madre con il suo bambino viene da Kharkov, è la prima ad attraversare il confine. È in viaggio già da cinque giorni. La figlia tremava e non riusciva a parlare per la paura. Nick, il nostro volontario belga, le ha parlato in russo in modo dolce e affettuoso. Ha sorriso.
Dopo 90 minuti il nostro gruppo è completo. Cinque rifugiati, che non erano nel gruppo, ci pregano di portarli con noi: non sanno da chi andare per avere aiuto. Nel nostro autobus abbiamo ancora posto: li facciamo venire con noi. Come potremmo lasciare indietro le persone che hanno affrontato cose tanto terribili?
Dopo mezz’ora di viaggio, Max di un’organizzazione israeliana chiama, in preda al panico, il nostro coordinatore Koen: “150 ebrei di Dnepropetrovsk stanno arrivando al confine, puoi portarli in Romania? Hanno organizzato gli autobus, ma gli autobus non si sono fatti vedere”.
Così abbiamo deciso di aiutarli: Koen ha organizzato velocemente 2 autobus grandi e 2 piccoli, per raccogliere i 150 rifugiati da Dnipro e portarli in Romania.
Stiamo guidando verso Kishinov, ma non abbiamo idea di quale sia la nostra destinazione.
La Moldavia è letteralmente inondata di profughi, non c’è più posto. Ma arrivano a migliaia ogni giorno. Questa si sta trasformando in una catastrofe umanitaria.
Non molto dopo, alla nostra prima tappa, il mio collega riceve l’orribile notizia che l’aeroporto di Vinnitsa è stato appena bombardato 8 volte, ora è completamente distrutto e si trova a pochi chilometri dal nostro rifugio. È impossibile immaginare come lavorare tanto duramente in una situazione così stressante e allo stesso tempo far fronte a tutte le notizie di attentati, sparatorie e uccisioni di civili. Questo è oltre la realtà. Il mio cuore si spezza per la nostra squadra in Ucraina che sta rischiando la propria vita e per i rifugiati che temono per la loro esistenza.
Decidiamo di portare le nostre preoccupazioni davanti al nostro Signore e Salvatore.
Ha tutto nelle sue mani, Lui ci assicura: “Non temere, perché Io sono con te”.
Continuiamo a guidare, non sapendo se c’è un posto per i nostri rifugiati. Veniamo indirizzati da una persona all’altra: tutti sono nel caos totale e nel panico.
Finalmente… sappiamo dove andare, abbiamo un indirizzo: un centro gestito da una chiesa, nascosta nel bosco, a 50 chilometri dal luogo dove dovevamo recarci.
Il processo di evacuazione, controllo dei documenti e organizzazione dei voli per Israele richiede ormai troppo tempo. Decine di migliaia fuggiranno se la violenza continuerà come sta succedendo adesso. Dove staranno? È davvero un caso totale.
Ma concludiamo la giornata grati. Abbiamo portato un po’ di ordine e riposo per il nostro gruppo costituito da 190 persone.
Cosa sarà domani?
Solo Dio lo sa. Siamo nelle Sue mani. Al sicuro.
Cristiani per Israele Ucraina ha aperto dei centri di accoglienza per i profughi a Vinnitsa. In questo luogo vengono accolti, ricevono cibo e trovano un posto dove riposare un po’. Da qui, partono degli autobus che vanno al confine con la Moldavia e poi, dopo aver attraversato il confine a piedi, in Moldavia un altro gruppo di Cristiani per Israele accoglie i profughi con altri autobus per andare nelle varie destinazioni. Il nostro aiuto in preghiera e sostegno è vitale in questo tempo! |
Cristiani per Israele Italia – www.c4israel.it
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