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Lunedì 6 settembre si è celebrato il primo giorno di Rosh Hashanah, il nuovo anno ebraico. Significa letteralmente “testa dell’anno”: è il primo dei Giorni Sacri ebraici (o “Giorni di Pentimento”) specificati da Levitico 23:23 che terminano con Yom Kippur dieci giorni dopo. Rosh Hashanah è una celebrazione di due giorni che inizia il primo giorno di Tishri, che è il settimo mese dell’anno religioso.

In contrasto con il capodanno religioso, che inizia il primo giorno del primo mese Nisan, il mese primaverile della Pasqua che segna l’esodo di Israele dall’Egitto, Rosh Hashanah segna l’inizio dell’anno civile, secondo gli insegnamenti del giudaismo. È l’anniversario tradizionale della creazione di Adamo ed Eva, il primo uomo e la prima donna secondo la Bibbia ebraica, e l’inizio del ruolo dell’umanità nel mondo.

È un giorno di riflessione e di preghiera, un momento per chiedere all’Onnipotente di concedere un anno di pace, prosperità e benedizione. Ma è anche un giorno di gioia, che proclama Dio Re dell’Universo.

Il rituale più noto di Rosh Hashanah è il suono dello shofar, costituito da un corno di animale. Questo è il motivo per cui questa Festa è conosciuta anche come la Festa delle Trombe. Il suono dello shofar è un comandamento biblico ed è anche un simbolico “campanello d’allarme”, che spinge gli ebrei a ravvedersi e a pentirsi. I suoni dello shofar dichiarano: “Svegliatevi dal vostro sonno! Esaminate le vostre vie, pentitevi e ricordatevi del vostro Creatore”.

Anche noi, nelle nazioni, dovremmo svegliarci, pentirci e cambiare i nostri modi. Invece di criticare, perseguitare e demonizzare gli ebrei come abbiamo fatto per secoli, dovremmo rendere grazie a Dio che è misericordiso e fedele. Come spiega Johannes Gerloff nel suo eccellente insegnamento su Romani 9-11, l’apostolo Paolo ha insegnato che Dio non ha rigettato o dimenticato il popolo ebraico. No, Egli sta restaurando il Suo popolo nella terra come ha promesso, adempiendo la Sua parola nella nostra generazione. Siamo chiamati a testimoniare ed essere parte del più grande miracolo del nostro tempo, il compimento della profezia biblica: la restaurazione del popolo ebraico dai quattro angoli della terra. Dio è davvero il Re dell’Universo!

Il team editoriale

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